La genesi dell'harmonium e' alquanto incerta e non si hanno elementi per diradarne i dubbi. L'affermazione e' invece nota, poiche' e' stato registrato in Francia, nel 1840, a nome di Alexandre Debain, il brevetto per uno strumento musicale a tastiera, dotato di ance libere metalliche come corpi risuonatori, funzionante con flusso d'aria forzata in pressione e battezzato con il nome Harmonium.
Quasi contemporaneamente, nelle Americhe si hanno notizie di strumenti molto simili (chiamati successivamente American Organ per motivi di brevetto), funzionanti con lo stesso principio ma con corrente d'aria in depressione. Si puo' quindi individuare fra la seconda meta' del 1800 e la prima meta' del 1900 il periodo di sviluppo e grande produzione di questi strumenti musicali.
La diffusione prende piede tanto nelle abitazioni quanto negli edifici religiosi senza trascurare ambiti da concerto, stimolando la ricerca e la creazione di strumenti musicali di prestigio affiancati a veri capolavori nel mobile (anche a scapito della qualita' musicale).
I risultati delle ricerche, frutto di numerosi contributi spesso anonimi, sono basati sulla conoscenza dell'ancia libera (si tratta di una lingua vincolata su un lato ad un castelletto) nota in Europa fin dalla seconda meta' del 1700 quando ebbe grande diffusione uno strumento nuovo, d'importazione, ma da sempre conosciuto nell'estremo oriente: il Chinese Cheng.
I primi studi approfonditi e documentati sul Cheng appartengono al prof. Christian Gottlieb Kratzenstein (medico e scienziato) di Copenaghen, che ebbe modo di analizzare uno strumento originale, spedito dal lontano oriente appositamente per esaminarne le caratteristiche. Nel 1779, l'Accademy of Science di San Pietroburgo (dove il prof. Kratzenstein esercitava), istitui' come premio annuale per la ricerca scientifica, un'indagine sulla riproduzione di suoni fedeli delle lettere vocali della voce umana.
Kratzenstein partecipo' e vinse il premio, con uno strumento costituito da un mantice generatore d'aria, con ance come risuonatori, e una tastiera per selezionare i suoni da riprodurre. Questo strumento Kratzenstein lo costrui' sulla base delle ricerche svolte qualche anno prima sul Cheng. Le ance erano intubate su delle canne, la cui forma ne determinava la vocale da riprodurre.
Il suo lavoro, qualche anno dopo il premio, venne (ri)pubblicato a Parigi con dettagli e schemi costruttivi (nel 1782).
Nel frattempo, nel 1780, un organaro di San Pietroburgo chiamato Kirsnick adatto' l'invenzione ad alcuni suoi organi. Quando Abt Georg Joseph Vogler (famoso musicista) visito' la cittadina di San Pietroburgo nel 1788, rimase cosi' sorpreso dalla scoperta di questi organi che nel 1790 chiese (e ottenne) che l'aiutante di Kirsnick, tal Rackwitz, apportasse le invenzioni al suo costruendo organo di Rotterdam. Tre anni dopo l'organo di Vogler (di circa 900 canne con la modifica "ad ance") venne completato da Rackwitz.
Vogler, itinerante per i suoi concerti in Europa (soprattutto Germania, Scandinavia e Olanda), ebbe occasione di diffondere la conoscenza e la cultura della musica con le ance.
In Francia, G. J. Grenie' ebbe modo di leggere degli esperimenti di Kratzenstein e provo' autonomamente l'utilizzo delle ance: nel 1812 porto' a termine il suo primo "orgue expressif". Era un organo piccolo, con un registro di ance libere su somiere e impianto autonomo (affiancato) all'organo. Il questa maniera poteva scegliere la potenza del suono fra ance e canne, dotando il suo strumento doppio della "espressione dinamica" che fino ad allora era una potenzialita' sconosciuta.
Sempre nel 1812, Grenie' costrui' un grande "orgue expressif" per il conservatorio di Parigi, dotato di ance 16 piedi ai pedali e due pompe (una per i bassi e una per i soprani) che consentivano all'artista di dosare la pressione del vento alle ance e ottenere quindi la gradazione del suono fra il piano e il forte; l'organo era costituito complessivamente di otto registri di cui uno di ance ai pedali e uno di ance al primo manuale.
Altre notizie, ma senza documentazione specifica, sulle ance comandate da tastiera si hanno circa un organo in un monastero di Hesse, presente nel XVII secolo.
Nella prima meta' del 1800 numerosi sforzi in Francia, Germania e successivamente in Inghilterra, vennero spesi per la produzione di nuovi strumenti a tastiera ad ancia libera, i veri precursori dell'harmonium; il piu' noto forse e' il "Physarmonica" di Anton Hackel, inventato a Vienna nel 1818. Si trattava di un harmonium con un solo timbro (senza registri) e cinque o sei ottave. Altri fratelli sono il francese "Melophone" e l'inglese "Seraphine".
Physarmoniche
In Italia, la scuola di costruzione venne quindi importata ed in epoca tardiva. I migliori costruttori si sono conosciuti a cavallo e dopo la prima guerra mondiale. Gli harmonium erano soprattutto strumenti a pressione, ma la crisi economica che iniziava a farsi sentire, la recessione e la chiusura degli scambi commerciali (per i metalli ma soprattutto per i legni), infine la seconda guerra mondiale con la necessita' di recuperare metallo, portarono a frenare e poi a distruggere la cultura artigiana italiana dell'harmonium. Gli strumenti italiani vennero spesso costruiti con materiali di seconda scelta e di questo ne risentiva soprattutto la qualita' fonica (dovuta ai metalli) come quella artistica: i mobili divennero presto tavole di legno scadente (pioppo) ricoperte con lacca nera che nascondeva tutto, senza lavorazioni ne abbellimenti.